Sebastiano! Carmela! Scendete, non vi appendete alle liane del ficus in giardino ché si spezzano!
I rimproveri della nonna fanno ancora eco nelle nostre orecchie. Nella nostra infanzia c’era questa scena frequente: noi che correvamo, giocavamo e ci appendevamo al ficus in giardino secolare nel nostro giardino.
Non un ficus qualsiasi, ma un ficus macrophyllas subspecie columnaris, un elegante groviglio di rami, una chioma foltissima di foglie verdi e liane pendenti, oggetto dei nostri desideri proibiti. Noi volevamo usarle come se fossimo dei piccoli Tarzan e quando pensavamo che nessuno ci guardasse saltavamo e ci appendevamo alle liane. La nonna, però, aveva gli occhi anche dietro la testa; non avevamo nemmeno il tempo di afferrare la liana che subito si sentiva: ‹‹Sebastiano! Carmela! Scendete, non vi appendete alle liane ché si spezzano!››.
Un ficus in giardino che ha viaggiato molto
Come vi dicevamo, quello che abbiamo in giardino è un tipo di ficus particolare, il ficus macrophylla subspecie columnaris. Si presume che questa pianta sia originaria dell’isola di Lord Howe, nel sud dell’oceano pacifico a
d est della costa australiana.
Questo ficus esotico fu introdotto in Sicilia alla fine dell’Ottocento: il nostro bisnonno, Antonino Pupillo, lo fece portare dall’Orto Botanico di Palermo al nostro giardino alle porte di Siracusa. Da allora lui sta lì, continua a crescere rigoglioso, custodisce la nostra casa e si espande con radici lunghissime e forti.
La particolarità del ficus macrophylla sono proprio le liane che nascono piccole e sottili e che poi, nel tempo, si ingrossano fino a diventare tronchi spessi e forti che si intrecciano col resto della struttura dell’albero.
Il cuore del nostro giardino storico
Il ficus è il cuore del nostro giardino che si è fatto grande e ricco nel tempo. Camminando per i vialetti si incontrano tante varietà di piante, alcune nostrane, altre esotiche come il ficus, ma non solo: abbiamo anche la ceiba speciosa, detta anche ‘albero bottiglia’. Una pianta dalle fattezze particolari: un po’ gonfia in basso e con le spine nel tronco, anche questa voluta dal nostro trisavolo.
Passeggiare nel nostro giardino ha un potere rigenerante e noi vi aspettiamo per visitarlo insieme. Qualche passo tra i vialetti acciottolati, una sosta sulla panchina all’ombra dell’ibiscus colorato, un momento di pace davanti al laghetto di ninfee e poi la sorpresa di veder sbucare dal suolo le lunghissime radici del ficus, che come diceva Ferdinand von Muller (direttore del Giardino botanico di Melbourne a fine Ottocento), non si sa “da dove l’albero viene e dove va”.