L' Azienda

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Nino Pupillo
U Baruni

Classe 1950, agronomo, alla fine degli anni '80 è impazzito e ha deciso di dedicarsi anima e corpo al Moscato di Siracusa. Con risultati eccellenti.

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Carmela Pupillo
Wine-Maker

Classe 1977, laurea in lettere e diploma da sommelier, ha il dono dell'ubiquità e arriva presto la mattina. Ma non cercatela al telefono.

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Sebastiano Pupillo
Webmaster

Classe 1976, laurea in comunicazione, barba lunga, macchina fotografica sempre al collo, vive a Roma. L'hipster di famiglia.

L’Azienda Agricola Pupillo è stata fondata nel 1909 occupando l’estensione dell’antico Feudo Targia, luogo ricco di reperti di epoca greca, romana, araba e normanna, oggi integralmente inserito nel Parco Archeologico delle Mura Dionigiane. I fertili e variegati suoli della Targia hanno sempre contrinuito a produzione agricole di eccellenza, diventando rinomati nel corso dei secoli anche per la produzione di vini di grande qualità.

Nino Pupillo ha dedicato più di venti anni a dare nuova vita alla produzione vitivinicola di Targia. Incoraggiato da numi tutelari del calibro di Gino Veronelli, Carlo Hauner e Giacomo Tachis, diede vita negli anni ‘90 alla sua prima etichetta, il Solacium. La missione di coltivare e rivitalizzare il moscato bianco a Siracusa è adesso nelle mani dei figli Carmela e Sebastiamo, impegnati anche sui nuovi fronte dell’innovazione e della sostenibilità ambientale.

IL TERRITORIO

Damarete
Moscato Bianco

Questa grande vigna di Moscato Bianco è il cuore della nostra produzione vitivinicola. Facilmente visibile all’ingresso della proprietà, il più assolato dei nostri vigneti è anche il più complicato da irrigare e da attraversare con i mezzi agricoli a causa degli spuntoni di roccia che fuoriescono dal sottile strato di terreno calcareo su cui è piantato. Da queste viti, che sono anche quelle in produzione da più tempo, produciamo i nostri portabandiera: il passito Solacium, il bianco secco Cyane, il demi-sec Pollio e la nuova etichetta Damarete, un bianco macerato di recentissima introduzione.

Mulino
Moscato Bianco

Il vigneto del Mulino riassume tutte le piccole grandi magie della Targia, ovvero una combinazione unica di terreni variegati, vicinanza del mare, vegetazione spontanea e acque di sorgente portate qui direttamente dai coloni greci attraverso la Val d'Anapo. Acque che prima di bagnare i filari si riversano in un'antica vasca di raccolta chiamata "gebbia" dagli Arabi. Custode del vigneto è un antico mulino che, secoli or sono, contribuiva alle numerose produzioni del villaggio. La leggenda del Moscato di Siracusa non poteva che nascere qui, dove Nino Pupillo innestò le prime viti, le più rigogliose e mature che abbiamo.

targia vigneto senie

Senie
Nero d'avola e catarratto

Sebbene rinomata per i moscati, la zona di Targia presenta anche una collinetta vulcanica al suo interno, salendo verso i resti della fortezza greca chiamata Eurialo. È proprio questa inusuale presenza di terreno vulcanico a dare al Nero d’Avola una spinta tale da renderlo memorabile nel panorama dei rossi del sud-est siciliano. Nel vigneto di Senie è piantato anche il nostro Catarratto, uno dei vitigni autoctoni più rilevanti nonché il più utilizzato in assoluto nei vini bianchi dell'isola. Su questa collina che domina la costa a nord di Siracusa la brezza marina fornisce l'ingrediente definitivo della nostra ricetta.

Le proprietà della famiglia Pupillo si trovano a poca distanza da Megara Hyblaea, una delle prime colonie greche sulla costa ionica della Sicilia, precisamente nei pressi dei resti dell’Eurialo, fortezza eretta nel V secolo A.C. facente parte della linea difensiva delle Mura Dionigiane. L’azienda occupa oggi circa cento ettari di terreni in parte vulcanici e in parte calcarei.

I vigneti di Moscato, Catarratto, Nero d’Avola e Cabernet Sauvignon prosperano in zone caratterizzate ciascuna da differenti condizioni pedoclimatiche: un’oasi verde che scende dolcemente verso la costa, battuta dalla brezza marina e bagnata dalle limpide acque della Val d’Anapo portate dall’acquedotto Galermi dopo un viaggio sotterraneo di ben 40 km.

LA STORIA

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Eloisa Barresi
Baronessa di Canseria

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Antonino Pupillo
Sindaco di Ferla

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Sebastiano Pupillo
Avvocato e imprenditore

La storia dell’Azienda Agricola Pupillo ha inizio nel momento in cui Antonino Pupillo e la moglie Maria Ciancico acquistano il feudo dalla Targia dalla famiglia Arezzo, nel 1909. Questa giovane coppia proveniva direttamente dalla nobiltà che aveva fatto fortuna sotto i re spagnoli del quindicesimo secolo, essendo Antonino figlio di Eloisa Barresi Baronessa di Canseria, e Maria figlia di Bianca Scudero dei Baroni di Villanova. Antonino, avvocato e grande appassionato di archeologia, lasciò ai figli Sebastiano e Paolo il compito di rendere più moderni i processi produttivi dell’azienda, in quel periodo concentrati su agrumi e ortaggi, facendo da apripista a tante altre aziende del siracusano. La stessa passione che animò l’opera di Nino, ultimogenito di Sebastiano e Bianca Ciancico, quando, alla ricerca di una nuova sfida dopo le difficoltà affrontate dall’industria agrumicola siciliana negli anni ‘80, decise di resuscitare la produzione vitivinicola a Targia.

Forte di una laurea in scienze agrarie, conseguita a Pisa negli anni ‘70, Nino è stato certamente il primo della famiglia a cogliere l’importanza delle “buone pratiche” in agricoltura: rispetto della biodiversità, utilizzo di prodotti organici, costante monitoraggio dei suoli e delle acque. Non solo, fu grazie al suo intervento che la DOC Siracusa tornò finalmente produttiva e non più relegata al ruolo di cenerentola delle denominazioni siciliane. Nel 2011 la denominazione è stata ampliata in modo da includere altre varietà autoctone al suo interno, come il Nero d’Avola. Carmela, che ha affiancato Nino dai primi anni 2000, incarna la quarta generazione Pupillo impegnata sui terreni di Targia. Supportata dal fratello Sebastiano e da una squadra giovane e affiatata, deve adesso affrontare il non facile compito di catapultare la Targia in una nuova epoca all’insegna della sostenibilità ambientale.

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